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    Sabato 20 febbraio 2021: un anno sotto il segno del Covid

    Il 20 febbraio rappresenta per noi, così come per innumerevoli altre istituzioni culturali, un doloroso e importante  anniversario: esattamente un anno fa l’attività teatrale cominciava a rallentare, per poi fermarsi definitivamente di lì a poco a causa della diffusione tanto repentina quanto inaspettata di SARS-COV2.

    A trecentosessantacinque giorni di distanza è fondamentale analizzare che cosa è stato perso e che cosa invece, nonostante avversità e momenti di speranza alterni, si è trasformato in opportunità.

    In trentotto anni di attività è la prima volta che non alziamo il sipario delle storiche rassegne Teatro Scuola e Famiglie a Teatro che, fin dalla sua nascita, animano l’attività culturale della città scaligera e offrono un servizio continuativo alle scuole e alle famiglie. Impegni che negli anni sono stati spesso proposti anche in territori dove programmiamo stagioni ed eventi in qualità di organizzatore teatrale. Annullate quindi le proposte pianificate presso l’Auditorium Vivaldi di Cassola (VI); non confermate le stagioni presso: il Centro culturale Frida Khalo di San Giorgio di Mantova, il Teatro ai Colli di Padova, l’Auditorium di Altivole (TV) e di Ponte San Niccolò (PD).
    Globalmente per la stagione 2020/21 stimiamo di non aver realizzato nei teatri in gestione una settantina di spettacoli.

    Anche i tanto attesi  tour nazionali 2020/21 delle produzioni di punta, Il Gruffalò, Favole al telefono e Buon Natale Babbo Natale, sono stati sospesi (trentatre repliche previste). Spettacoli nei teatri, festival, laboratori nei centri culturali, biblioteche e scuole, che normalmente venivano ospitati durante l’anno, hanno forzatamente dovuto arrestarsi e chiudere i battenti. Nel 2019 sono state realizzate circa duecentocinquanta giornate di spettacolo, mentre nel 2020 ne abbiamo concretizzate poco più di un centinaio riconducibili al periodo di apertura concesso durante l’estate e ai mesi che anticipano il primo lockdown.

    Ma non solo il nostro Paese è stato colpito da un’emergenza sanitaria tanto grave quanto diffusa:  sono stati annullati anche i tour internazionali che prevedevano una decina di recite e i progetti europei, di cui Aida fa parte, hanno subito uno stop, salvo poi rimodellare le propria architettura con modalità “da remoto”.

    I laboratori teatrali in presenza sono stati in parte sostituiti dalle proposte online. La perdita più ingente riguarda le scuole più piccole localizzate nei territori periferici la cui attività è stata realizzata solo in minima parte  lasciando il comparto educational orfano delle consolidate attività di supporto all’offerta formativa. Più resilienti sono stati invece gli istituti scolastici strutturati che attraverso bandi e una rete più ampia sono riusciti a sviluppare circa i due terzi dell’attività (spesso online).

    La kermesse  Sorsi d’autore a Vinitaly and the city, fiore all’occhiello delle nostre proposte, ma anche il progetto di inclusione sociale Chef a teatro, si sono irrimediabilmente dovuti piegare al corso degli eventi.

    Ma la pandemia è stata anche, dopo l’incredulità delle prime settimane, un’occasione per ragionare su nuove modalità di interazione e produzione sia a livello artistico che organizzativo.

    “Abbiamo subito capito due cose – spiega Meri Malaguti, direttore generale -: la prima  è l’importanza di mantenere un dialogo costante con il nostro pubblico, la seconda è che il teatro in streaming non è l’unica soluzione, ma che lo spazio virtuale può diventare una nuova e alternativa possibilità per vivere, condividere e apprezzare il teatro, andando ben oltre i confini territoriali”.
    Fondazione Aida ha capito le potenzialità del mezzo sperimentandosi in prima battuta nel progetto Mostriciattoli nella rete dove, ad aprile 2020 in poche settimane, è riuscita a coinvolgere più di 450 famiglie provenienti da tutta Italia.

    Affinate nel periodo estivo le possibilità tecnologiche investendo in vere e proprie maestranze digitali, man mano che si andava a definire l’evolversi della situazione sanitaria, abbiamo sviluppato in maniera strutturata e continuativa gli eventi online per bambini di Teatro Onlife. Grazie anche al sostengo e fiducia dell’Assessorato all’Istruzione del Comune di Verona e allo sforzo erogativo del  Mibact e della Regione del Veneto.
    Da ottobre 2020 a marzo 2021 sono state complessivamente allestite otto nuove produzioni originali pensate per questo mezzo, per un totale di cinquantaquattro rappresentazioni realizzate in quindici giornate (un numero addirittura superiore a quello che era previsto per la stagione teatrale in presenza a Verona) capitalizzando fino al 14 febbraio 1.124 accessi che equivalgono a circa 3.300 persone.

    Per quanto concerne i laboratori alcune proposte in presenza sono state convertite in percorsi online garantendo agli utenti, sia del mondo dei docenti che dei bambini e appassionati, una proposta formativa adeguata e costante.

    Sul fronte degli eventi, in modalità differenti, proposte come Lazise tra le pagine o, la più recente, tavola rotonda La rete e i suoi effetti hanno trovato sviluppo attraverso le piattaforme digitali. Con una soluzione produttiva alternativa sono stati invece realizzati i podcast che hanno caratterizzato una particolare edizione di Sorsi d’Autore 2020.

    “Ci auguriamo – conclude Roberto Terribile, presidente e tra i fondatori di Aida – di poter riaprire presto i luoghi dello spettacolo e vivere l’esperienza teatrale nella sua essenza, ossia nella fruizione di un “ora e adesso”  irripetibile perché fatto di attori e spettatori, ma possiamo anche dire che non tutto il male vien per nuocere e che “un anno sotto il segno del Covid” ha permesso alla nostra istituzione di  immaginare un processo di digitalizzazione e di conversione verso un mondo tecnologico solo in parte finora indagato, mettendoci, dopo quasi quarant’anni di attività, ancora una volta in gioco”.

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