A volte la vita, come una partita di calcio, è una questione di millimetri. Dipende se il pallone colpisce il palo o entra in rete. Da questa casualità che separa l’ abisso che c’ è fra uno scudetto ed un secondo posto, è appeso il destino di un’ esistenza, di una carriera, di un trionfo ottenuto o sfuggito banalmente di mano. Il calcio come metafora della vita, come sogno d’ evasione dalla quotidianità è sempre più diventato argomento di spettacoli teatrali.
Ed è così anche per Mi chiamano Garrincha, che presenteremo a Moglia (MN) il 17 febbraio, ore 20.30, al Teatro Italia (Piazza C. Battisti, 75 Località Bondanello), nell’ambito della stagione organizzata con il Comune di Moglia.
Mi chiamano Garrincha
- Liberamente tratto da Lettera a mio figlio sul calcio di Darwin Pastorin.
- Adattamento teatrale: Fabio Mangolini
- Voce OFF: Bruno Pizzul
- Musiche originali: Cesare Picco
- Con Fabio Mangolini
- Regia: Fabio Mangolini
- Tecnico audio e luci: Riccardo Carbone