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    Anne Frank

    Uno spettacolo tratto dal grande classico “Il diario di Anne Frank” che affronta uno dei periodi più bui della storie mondiale: la follia nazifascista ed il razzismo al tempo della Seconda Guerra Mondiale. Attraverso la storia di Anne la regista Selene Farinelli, intende dare un messaggio di speranza al giovane spettatore, invitandolo a confidare ancora nell’umanità delle persone come ci credeva, nonostante tutto, la giovane protagonista.

    Lo spettacolo

    Per il suo tredicesimo compleanno Anne riceve in regalo un quaderno, che diventa il suo diario segreto, diretto a Kitty, l’amica immaginaria cui  confidare i suoi pensieri. Il diario per Anne rappresenta l’unica possibilità di esprimersi, di raccontare le proprie esperienze e i propri pensieri.

     

    Ma il diario di Anne descrive soprattutto la vita nei due anni in cui lei, la sua famiglia e altre quattro persone, tutti ebrei, hanno vissuto nascondendosi dalla persecuzione nazista, prima di essere traditi e deportati. Anne ci racconta il suo modo di resistere agli orrori della Storia, il suo tentativo tenace di rimanere felice nonostante tutto. Anne rimane chiusa nel nascondiglio segreto proprio quando il suo corpo sta cambiando, mentre i suoi sentimenti mutano e si complicano. È un’adolescente: a volte è ancora bambina, altre invece sembra già grande.

     

    Chiusa nel sottotetto della fabbrica che un tempo era del padre, Anne scopre l’amore, prende in giro chi le sta antipatico, si fa domande più grandi di lei e, quando è molto triste, si abbandona al sogno di luoghi senza guerre.

    Anne dall’abbaino posto sul tetto osserva tutto, scorge tutti i mali del mondo, vede i poveri chiedere la carità e i nazisti caricare sui camion gli ebrei. Anne dalla finestra lassù in alto pare spiare anche noi, sembra chiedersi se non siamo tutti un po’ uguali. Non sono passati neanche cento anni, in fondo, da quando lei si è dovuta nascondere in quel rifugio ad Amsterdam.

     

    Molte guerre ancora ci circondano e l’odio sta tornando a serpeggiare in Europa. Da quel rifugio Anne tende la mano al pubblico e sembra dirci di non avere paura, di credere ancora nell’umanità come ci credeva lei, perché senza i sogni e la speranza nulla potrà mai cambiare.

    Nel racconto scenico scopriremo la vera storia di Anne, quello che viveva e provava durante la clandestinità e negli ultimi giorni della sua vita.

    Attraverso lo studio di documenti originali e studi svolti in tutti questi anni la figura di Anne si svelerà agli occhi dei ragazzi: una ragazza coraggiosa e capace di tradurre in parole molto più mature di lei gli avvenimenti che stavano travolgendo il suo mondo.

     

    Recensioni

    Crediti

    • produzione: Fondazione Aida
    • con: Enrico Ferrari e Alice Canovi
    • regia: Selene Farinelli
    • tecnico: Riccardo Carbone

     

    • tecnica utilizzata: teatro d’attore
    • durata: 60 min
    • fascia d’età: dai 10 anni
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