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    Storie Incartate per Principesse Ribelli

    Le Fiabe si possono raccontare… Ma si possono anche disfare, costruire e ricostruire?

    Come si fa con i giocattoli\costruzioni di Todo ai quali la scenografia del nostro spettacolo s’ispira?

    Tutti i personaggi delle fiabe hanno dei ruoli ben precisi, dai quali è difficile uscire: il Principe ha sempre qualche tesoro da trovare oppure qualche Principessa da salvare  e  lei,  la Principessa di turno, deve sempre stare zitta e buona ad aspettare il Principe che la venga a liberare o  a svegliare, con un bacio, da un sonno stregato e fatale.

    Trama

    Nella nostra storia arriva l’Aggiustafiabe, che ha il potere non solo di aggiustare le fiabe dimenticate e perdute nei vecchi libri rovinati dalla muffa a dai tarli, ma ha pure gli attrezzi per modificarle, come in una scatola di costruzioni, assieme ai ruoli e ai destini dei personaggi.

    Ed è così che le nostre Principesse delle Fiabe diventano davvero delle “terribili ragazze ribelli” che hanno voglia di prendere in mano la loro vita per guidarla e plasmarla in prima persona, senza starsene là ad aspettare, magari addormentate, il Principe di turno che le possa svegliare, come è stato insegnato loro da una tradizione antica di stampo paternalista e maschilista. Perché ogni Principessa ha il diritto di guidare il  proprio futuro come e dove  più le piace.

    È per questo che nella nostra Fiaba sarà la Principessa ad affrontare mille avventure per trovare il Principe perduto, toccherà proprio a lei sconfiggere il Drago con le armi dell’intelligenza e liberare il Principe prigioniero, e se poi sarà lei a volere il classico finale da fiaba, con il matrimonio fastosissimo per diventare Regina, ebbene, sarà così! Ma se vorrà un finale diverso, sarà lei e solo lei a sceglierlo, in piena autonomia e libertà, senza costrizione alcuna.

    Calendario repliche stagione 2022/23

    • 23 ottobre, ore 15.00 a Paese
    • 03 novembre, ore 10.00 a Lendinara
    • 22 gennaio, Thiene
    • 29 gennaio, ore 16.30 Cassola Auditorium Vivaldi
    • 11 febbraio, ore 15.00 a Gallarate Teatro delle Arti
    • 05 marzo, San Stino di Livenza
    • 02 e 03 aprile, rispettivamente alle 10.30 e 16.30 a Verona Teatro Stimate
    • 04 aprile, Gradisca di Isonzo

     

    Fiabe in concerto… e il sogno realtà diverrà

    Fiabe in concerto è un indimenticabile viaggio attraverso le più belle colonne sonore che hanno segnato la nostra infanzia e poi la nostra vita.
    Un viaggio tra fiaba e fantasia.

    Un concerto di un’ora con alcune delle canzoni più celebri che rendono omaggio a opere letterarie indimenticabili come: La regina delle nevi” e “La sirenetta” di Hans Christian Andersen”, “Mary Poppins”, romanzo, scritto da Pamela Lyndon Travers e illustrato da Mary Shepard, “Aladino e la lampada meravigliosa”, uno dei più celebri racconti de Le mille e una notte.

    I Muffins

    Un concerto per famiglie con I Muffins, un quartetto di performers nato nel 2015 dall’incontro tra Riccardo Sarti, Giulia Mattarucco e Maddalena Luppi, diplomati presso The Bernstein School of Musical Theater (BSMT) di Bologna, e il cantautore bolognese Stefano Colli, concorrente della 6ª edizione di The Voice of Italy nel team Gigi D’Alessio.

    Attingono il loro bagaglio artistico da esperienze diverse che vanno dal doppiaggio e dal cantautorato alla conduzione televisiva e radiofonica fino, appunto, al musical, settore nel quale portano avanti anche le rispettive carriere individuali partecipando a diverse produzioni nazionali: “Rent – Misura la vita in amore”, “Disincantate – le più stronze del reame”, “Il Magico Zecchino d’Oro”, Compagnia Italiana di Operette, “Georgie – il musical”, “I Miserabili – in concerto”, “Il Gruffalò” ecc. La loro attività concertistica li ha portati a calcare palcoscenici e location prestigiose su tutto il territorio nazionale.

    Viola e il Blu

    Ispirandosi al libro scritto da Matteo Bussola, Viola e il blu indaga gli stereotipi di genere attraverso gli occhi di Viola, una bambina che sa già molto bene chi è e cosa vuole diventare. Il racconto  celebra la forza della diversità e l’importanza di crescere nella bellezza e nel rispetto delle sfaccettature che la vita ci propone. Una storia dedicata a tutti quelli che vogliono dipingere la propria vita con i colori che preferiscono.

    Trama

    È maggio, un venerdì pomeriggio, il cielo è azzurrissimo e macchiato di nuvole bianche, il papà è in giardino che cura le genziane. Le genziane hanno un nome da femmine, eppure fanno i fiori Blu. Però ai fiori, per fortuna, nessuno dice niente. Non è come con le persone, pensa Viola. Un fiore va bene a tutti così com’è…

    Viola i colori li scrive tutti con la maiuscola, perché per lei sono proprio come le persone: ciascuno è unico. Ma non tutti sono d’accordo con lei, specialmente gli adulti. Tanti pensano che esistano cose ‘da maschi’ e cose ‘da femmine’, ma Viola questo fatto non l’ha mai capito bene. Così un giorno decide di chiedere al suo papà, che di lavoro fa il pittore e di colori se ne intende.

    Il segreto del pifferaio magico

    Il segreto del pifferaio magico è tratto da una leggenda tedesca che si ispira ad una pandemia del XIII secolo che colpì proprio i bambini.
    Un’avventura all’insegna del senso civico, della fratellanza e dell’amicizia fedele, anche nei momenti più difficili.

    Trama

    Un teatro, trasformato nel deposito di provviste di una città invasa dall’acqua. Tre buffe attrici, lasciate sul palco a sorvegliare i pacchi di alimenti. La tentazione, nella noia, di aprire i pacchi e mangiare le riserve di cibo.
    Che fare per passare il tempo se non raccontare una storia?!

    Al suono di un pianoforte dal vivo, lo spazio si trasforma e là tra gli scaffali, prende vita la leggendaria Hamelin: una città lontana nel tempo, divisa in tre parti, come divisi appaiono i cittadini che la abitano.

    Da troppo tempo, infatti, non sanno cosa siano l’amicizia e l’aiuto reciproco e se ne stanno chiusi in casa a parlar male gli uni degli altri.

    Quando un enorme branco di misteriosi ratti dagli occhi rossi invade la città, nessuno cerca una soluzione, tanto meno il bizzarrissimo re di Hamelin, che pensa a cantare più che a tutto il resto.

    La svolta arriva da tre bambini che incontrandosi per caso sui tetti della città, dopo aver superato la diffidenza verso l’estraneo, troveranno il coraggio di diventare amici e di scoprire chi si nasconde dietro l’invasione.

    Patrick, Irma e Flora, aiutati dalla portentosa gatta Adelaide, insegneranno agli adulti di tutta la città lo spirito dell’”unione fa la forza”.

    Partner

    Questo spettacolo debutterà in occasione del Festival Estate Teatrale Veronese 2021.
    E’ stata allestita in piena pandemia nell’ambito del progetto A Casa nostra.

    Non superare le dosi consigliate

    Non superare le dosi consigliate è liberamente tratto dall’omonimo libro di Costanza Rizzacasa d’Orsogna.
    Il tema trattato è molto importante e molto diffuso: l’incapacità di accettarsi fisicamente spesso dovuto a disturbi alimentari e dell’immagine.

    L’ obiettivo è quello di offrire punti di vista diversi e alternativi, spunti di riflessione sul fatto che dobbiamo piacere innanzitutto a noi stessi, accettandoci e decidendo, nel caso, di migliorarci perché ci vogliamo bene, non perché non piacciamo agli altri.

    Questo spettacolo, che tratta un tema molto importante soprattutto in età evolutiva, si rivolge principalmente ad un pubblico di adolescenti. Non si intende dare soluzioni, ma far riflettere sui disturbi alimentari e dell’immagine.

    Nel percorso narrativo, che sarà condotto da due attori, si utilizzeranno brani del libro ispiratore, per dare spunti di riflessione importanti e necessità di introspezione: questo farà sì che lo spettatore – al quale verrà implicitamente ed esplicitamente chiesto di diventare co-protagonista – possa, a sua volta, dare voce ai propri ricordi ed emozioni ad essi collegate, ed esporre i suoi disagi, dubbi e timori.

    Al termine dello spettacolo è previsto un momento di dibattito inerente sia ai temi affrontati nell’azione scenica sia ad eventuali importanti esperienze personali che l’ aver assistito allo spettacolo potrebbe aver riportato a galla.

    Faremo riferimento anche al grande ruolo che hanno oggi i social e la manipolazione relativa alle immagini permessa dall’utilizzo di applicazioni specifiche che permettono di modificare le fotografie, ma che poi conducono ad un isolamento sempre più profondo dovuto all’impossibilità di mostrare la vera fisicità non all’altezza dei falsi miglioramenti.

    Lo spettacolo può essere rappresentato non solo nei teatri, ma anche nelle scuole o in spazi non convenzionali. Gli attori, infatti, saranno in mezzo agli spettatori.
    La messa in scena sarà estremamente agile ed usufruirà di luoghi scenici e attrezzerie più che di scenografie vere e proprie.

    La scrittrice e giornalista – Costanza Rizzacasa d’Orsogna, giornalista e saggista, lavora al Corriere della Sera, dove si occupa di letteratura e cultura americane per il supplemento la Lettura. Ha curato Storia di mio padre di Stefano Cagliari (Longanesi 2018) e nel 2020 ha pubblicato per Guanda il suo primo romanzo, Non superare le dosi consigliate.

    Suoni in rivolta

    Suoni in rivolta vuole essere un’esperienza introduttiva al vasto mondo del suono. Per fare ciò si utilizzerà non solo la voce ma anche le varie risonanze del proprio corpo e gli strumenti musicali. I bambini avranno un ruolo attivo nella ricerca dei vari suoni, così da scoprire assieme assonanze e dissonanze, rendendo il loro orecchio più vigile e consapevole della meraviglia sonora che ci circonda.

    La trama

    Quanto è bella la musica! Lo sa bene Maga Stornella, talmente ossessionata dalla musica da essere disposta a tutto pur di diventare la migliore musicista sul pianeta! Ecco perché lei e il suo fedele aiutante Wolfgango (bis bis bis nipote del famoso Mozart) hanno progettato una pozione infallibile per produrre il suono perfetto. Qualcosa però va storto e tutti i suoni del mondo si ribellano, rendendo Wolfgango sordo e muto. Sarà compito di Maga Stornella, assieme all’aiuto prezioso dei bambini, riuscire a convincere i suoni a tornare ad abitare, più armoniosi che mai, il corpo e le orecchie del povero Wolfgango! Per aiutarlo bisognerà cercare i suoni ribelli e scovarli da dove si sono nascosti. Strumenti musicali, i suoni del mondo e il nostro stesso corpo saranno i fedeli aiutanti in questa sfida all’ultima nota!

    Leo inventa tutto

    Lo spettacolo

    Lisa è una bambina che ama inventare, osservare il mondo, studiare. È una bambina sempre allegra… tranne oggi!

    È disperata perché a scuola non è riuscita a raggiungere il massimo dei voti. Gioconda, che è la sua bambola – ma anche un pupazzo magico – prova a consolarla, ma non c’è storia…. “Leonardo da Vinci non avrebbe sbagliato”, dice Lisa. Eh sì perché il modello, il mito di Lisa è proprio Leonardo da Vinci.

    Così, mentre sta lavorando nel suo laboratorio, come per magia incontra il suo genio preferito: Leonardo da Vinci. Tra lui e Lisa nasce subito una bellissima amicizia: la bambina gli rivela cosa sono diventate oggi le sue idee e quali benefici hanno portato nel nostro tempo mentre Leonardo, sempre più entusiasta, le dà nuovi stimoli per non smettere mai di sognare e creare… Una favola per tutti, coinvolgente, educativa e con un briciolo di magia e follia.

    Una storia avvincente per scoprire il genio di Leonardo da Vinci attraverso gli occhi di una bambina. Una magica avventura per far riflettere i più piccoli su quanto sia prezioso lo studio, l’esplorazione e l’interesse per la Natura, ma soprattutto quanto sia importante la comprensione del mondo che deriva dalla sua osservazione.

    Musiche

    Puoi ascoltare le musiche di Leo Inventa Tutto su Spotify, AppleMusic e altre piattaforme di streaming musicali.

    C’era due volte il Barone Lamberto

    Lo spettacolo è la riproposizione scenica di una breve novella di Rodari, “C’era due volte il Barone Lamberto”, che vede in scena un attore, Pino Costalunga, e un’illustratrice, Silvia Bonanni, che riesce ad animare i disegni dal vivo grazie ad una tecnica innovativa. A servizio della narrazione vengono utilizzate delle telecamere che si inseriscono negli oggetti di scena o riprendono in diretta il lavoro creativo dell’illustratrice e abile artista nella tecnica del collage, grazie a cui dà forma ai personaggi, ai luoghi e agli oggetti.

    Servendosi delle “creature” di carta – pupazzi e figure animate – inventate appositamente da Silvia Bonanni, Pino Costalunga racconta la divertente storia del Barone Lamberto che paga ben sei servitori per ripetere in continuazione il suo nome – gli era stato detto, infatti, da un santone arabo che tale azione significava tenere sempre in vita la persona nominata – per poi diventare vittima del malvagio nipote che, ambendo alla sua ricchezza, tenta di eliminare a uno a uno tutti i servitori al soldo del Barone.

    Silvia Bonanni – Bravissima illustratrice milanese che ha portato all’estero moltissimi dei suoi lavori e pubblicato molti libri per l’infanzia. Esperta della tecnica del collage, abile costruttrice di “pupazzi” e semplici figure, ha anche realizzato le illustrazioni di una riedizione di “Per fare un tavolo” di Gianni Rodari.

    Pino Costalunga – Con le parole sue, e quelle di Rodari, dà voce alle costruzioni e illustrazioni dallo stile inconfondibile di Silvia, coinvolgendo in continuazione i bambini che si ritroveranno a ricostruire la storia assieme ai nostri due protagonisti.

    Il principe felice

    Lo spettacolo

    Tratto da una delle fiabe più note di Oscar Wilde, lo spettacolo racconta la storia di una profonda amicizia che nasce tra un rondinotto e un principe, ormai statua impreziosita da gioielli pregiati. Nonostante l’arrivo imminente dell’inverno, la rondine rimane per aiutare il principe a distribuire le sue ricchezze ai poveri e ai diseredati della città, dei quali il principe non si era mai accorto quando era una persona in carne ed ossa, perché costretto a vivere perennemente felice dentro le mura del suo invalicabile castello.

     

    Sul palcoscenico due attori che narrano, si muovono, cantano, e dalle cui mani, dal nulla e come per magia, utilizzando pezzi di carta e cartoncino, tutto nasce e la storia si dipana. Sotto gli occhi dello spettatore si formano nuvole, rondini, angeli, fiori, ecc. Tutte le forme realizzate con la carta sono facilmente ricostruibili anche dai bambini.

     

    L’amicizia è un bel sentimento che ci gratifica ma ci richiede anche molta dedizione. L’amore ci dà entusiasmo ma può richiederci anche spirito di sacrificio. Sentimenti grandi, nobili, che spesso si trovano a fare i conti con un mondo fatto di cose molto più piccole e meschine. Non si può dire: basterebbe poco.

    Ma perché tutti mi chiamano Frankenstein?

    C’era una volta una mamma così povera ma così povera da non potere avere figli…e così decise di costruirne uno! E lo chiamò Teo, come Prometeo, ma tutti lo chiamavano FRANKENSTEIN.

     

    Lo spettacolo

    La storia narra di Teo, un bambino buono, ma diverso da tutti gli altri: la mamma ha usato le cose sbagliate per fargli corpo e testa, si muove in maniera sgraziata e non capisce subito tutto. Anche il Dottor Frankenstein, del famoso romanzo di Mary Shelley,  si costruisce una specie di figlioccio, in quel caso assai mostruoso e spaventoso, ed è proprio per questo che quel bambino, viene chiamato da tutti Frankenstein. Ma il suo cuore è come quello di tutti gli altri bambini, forse ancora più speciale, perché ha usato le cose più preziose che aveva per costruirlo… quali?  Non ve lo diciamo, non vogliamo raccontarvi tutta la storia, vogliamo solo dirvi che è una storia dove si ride, dove ci si commuove e con qualche piccolo brivido di paura di tanto in tanto.

     

    Pino Costalunga, regista dello spettacolo, spiega: “In questa libera versione per ragazzi, Frankenstein è un mostro semplicemente perché diverso da tutti gli altri, frutto della fantasia. Purtroppo spesso la fantasia unita alla paura crea mostri anche dove non ci sono, impedisce il confronto e spesso limita addirittura la nostra capacità di amare, portandoci a quel sentimento deleterio che è l’odio o a stupide azioni di bullismo.”

     

    Musiche

    Ascolta le musiche e le canzoni di Ma perché tutti mi chiamano Frankenstein? su Spotify, AppleMusic e altre piattaforme musicali di streaming!

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