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    Ero un bullo

    Tratto dall’opera ERO UN BULLO. La vera storia di Daniel Zaccaro di ANDREA FRANZOSO
    edito da De Agostini Libri S.r.L. www.deagostinilibri.it

    “Ricordati sempre che nella vita non esiste un copione già scritto. Fino all’ultimo puoi decidere di cambiare il finale.”

    Ero un bullo racconta ai ragazzi una storia di crescita e di cambiamento che attraversa tutte le età dell’adolescenza.
    Una storia forte perché parla di un’escalation di trasgressioni, di una continua e insoddisfatta ricerca di risposte, costellata da picchi di onnipotente euforia e da pesanti momenti di caduta. Trova infine un punto di arrivo, quasi un compimento, nella scelta maturata in questa graduale presa di coscienza: la scelta di diventare educatore; di accompagnare quindi altri ragazzi lungo lo stesso percorso.

    Uno spettacolo di prosa dal grande valore sociologico rivolto a tutti, soprattutto ai ragazzi della scuola di secondo grado, alle famiglie, agli insegnanti, agli educatori e a tutti coloro che credono che non sia mai troppo tardi per ricominciare, magari proprio a partire dai nostri errori e fallimenti.

    Informazioni e distribuzione

    Per informazioni sullo spettacolo, modalità di presentazione vi invitiamo a contattare l’ufficio spettacoli: promozione@fondazioneaida.it – +39 347 640 4837 – 0458001471 (interno 3)

     

    Grisù Un drago senza paura

    “Un eroe non è chi non ha nessuna paura, ma chi riesce a vincerla!”. Si può riassumere con le parole di David, il papà di Stella, l’amica del cuore di Grisù, l’insegnamento alla base della commedia musicale per bambini “GRISÙ. Un drago senza paura!”, ispirato al coraggioso draghetto sputafuoco creato dai fratelli Pagot negli anni Sessanta e tornato oggi sui piccoli schermi con una nuova serie 3d in onda su Rai Yoyo, coprodotta da Mondo TV e Marco Pagot con la partecipazione di ZDF Studios e Rai Kids.

    Anteprima al Giffoni Film Festival

    Il musical calcherà diversi palcoscenici di tutta Italia per la prima volta nella storia del franchise, con un’anteprima esclusiva al Giffoni Film Festival il prossimo 27 luglio. 300 giurati di età compresa tra i 3 e i 5 anni avranno un assaggio della brillante trasposizione drammaturgica in lingua italiana di Marco Pagot  e Manuel Renga, regia Manuel Renga. Le avventure del draghetto, rappresentate nella serie animata sotto forma di brevi avventure, trovano nell’allestimento teatrale una solida unità, costruendo un percorso di crescita per i giovani protagonisti Grisù e Stella e di consapevolezza dei propri talenti e dei propri punti di forza. I brani originali alternano atmosfere avventurose e giocose a momenti più romantici e poetici per costruire un’ora di narrazione avvincente adatta al giovane pubblico. Lo spazio sarà un tributo ai cartoni animati e al teatro: fondali disegnati, pop up di elementi che si stratificano generando i diversi ambienti, elementi bidimensionali dipinti che scorrono, proprio come se la mano del disegnatore originale tracciasse i contorni di luoghi e personaggi. Anche i costumi appartengono al mondo fantastico della scenografia, con colori vivaci che creano personaggi ben delineati.

     

    Grisù® ©Pagot
    Licensed by Mondo TV Group to Fondazione Aida, 2024
    © 2022 MONDO TV France, MONDO TV SPA, Pagot, Calidra BV, Toon2Tango, ZDF Studios. All rights reserved.
    With the participation of Rai Kids and ZDF
    Based on the IP Grisù, the little dragon, by its original authors Toni and Nino Pagot All rights reserved.

    Informazioni e distribuzione

    Ufficio spettacoli: promozione@fondazioneaida.it – +39 347 640 4837 – 0458001471 (interno 3)

    Cartoons Story

    Crescere con certi personaggi e melodie crea legami emotivi profondi, che possono generare una forte nostalgia negli adulti quando sentono quelle sigle in età più avanzata. Non sono semplici introduzioni ma brani che contribuiscono a creare un’identità visiva e sonora distintiva per ogni cartone animato. I personaggi e le trame vengono facilmente riconosciuti grazie alle sigle, contribuendo alla forza del brand e alla sua duratura impronta nella cultura popolare. Molte sigle sono vere e proprie composizioni musicali. Esse introducono i bambini a vari generi musicali e stili, stimolando un interesse per la musica e l’arte.

    Lo show sfrutterà il ruolo centrale di queste sigle scaturendo senso di familiarità e nostalgia connettendo il pubblico insieme agli artisti, e soprattutto i bambini con i genitori i quali riconosceranno questi intramontabili motivetti della loro infanzia. Oltretutto, non dobbiamo dimenticare che i cartoni animati sono celebri per i loro personaggi iconici e indimenticabili, che hanno lasciato un’impronta indelebile nell’infanzia di molte persone in tutto il mondo.
    Nel corso del tempo, tuttavia, molte delle sigle di questi cartoni hanno acquisito una fama paragonabile, se non superiore, a quella dei personaggi stessi, trasformandosi in vere e proprie hit musicali di classifica.
     

    Cartoons Story è uno spettacolo musicale vivace e divertente adatto a tutte le età. Il tutto sarà arricchito da sketch interattivi, sfide musicali all’ultima nota e riscritture moderne di eroi, eroine e creature magiche.

    Verrà ripercorsa la storia del mondo dell’animazione, della musica contemporanea e della televisione: dall’indimenticabile motivo de “La pantera rosa”, personaggio creato nel 1963 da Isadore “Friz” Freleng per i titoli di testa del film di Blake Edwards che diede inizio alla serie dedicata all’ispettore Clouseau; al tenero anatroccolo Calimero, apparso per la prima volta in una nota pubblicità per detersivi di Carosello e poi cantato da Cristina d’Avena nella sigla dell’omonima serie animata; fino ai successi intramontabili dell’animazione giapponese che hanno caratterizzato gli anni ‘80.

    Il pubblico sarà coinvolto nella scelta della sua canzone preferita!
    Chi trionferà tra Dragonball e Sailor Moon? Tra i Pokémon e i Digimon? La famiglia Flintstones o Speedy Gonzales, il topo più veloce del Messico? Le schiacciate di Mila e Shiro o i calci di rigore di Holly e Benji?

    Siete pronti a tuffarvi nel passato e a cantare insieme a noi?

    Info e distribuzione

    Progetti Dadaumpa (348 5618663-2 claudiocorticelli@progettidadaumpa.it – emanuelafrassinella@progettidadaumpa.it)

    Il Gruffalò

    Il Gruffalò non ha certamente bisogno di presentazioni. Il personaggio creato da Julia Donaldson e Axel Scheffler protagonista delle pubblicazioni omonime è ormai apprezzato e conosciuto da migliaia di bambini e genitori in tutto il mondo grazie alle traduzioni realizzate in oltre trenta lingue.

    La commedia musicale è stata prodotta per la prima volta in Italia da Fondazione Aida in collaborazione con il Teatro Stabile del Veneto.
    Testo di Pino Costalunga e Manuel Renga, adattamento teatrale e regia di Manuel Renga. Pur mantenendosi fedeli ai testi e all’iconografia delle illustrazioni originali, si è creato uno spettacolo musicale interamente nuovo.

    Trama

    Cosa fanno quattro giovani amici in un bosco? Vanno a ripulirlo, direte voi, visto che si vedono all’inizio dello spettacolo proprio mentre lo stanno facendo. Ma a noi viene il dubbio che ci vadano per passare qualche giorno e, soprattutto, qualche notte, accampati in una tenda, ad aspettare il momento più bello della giornata, cioè quando, attorno a un fuoco, si racconteranno storie di paura. E cosa c’è di meglio di un bosco di notte per una bella storia di paura?

    Racconteranno la storia di un topolino che, affamato, decide di attraversare il bosco frondoso e pieno di insidie per trovare la ghianda che tanto gli piace e che incontra. Strada facendo, incontra tre brutti ceffi che lo vogliono mangiare: una volpe, una civetta e una biscia. Ma il furbo topolino è scaltro di pensiero e sa bene come cavarsela, con l’aiuto della sua grande Fantasia trova una soluzione che nessuno si può immaginare, nemmeno lui, forse: un mostro terribile dal nome assai noto ai bambini: IL GRUFFALÒ.

    Lasceremo intatte le deliziose rime della scrittrice inglese e gli attori indosseranno dei fantastici costumi che si rifanno alle meravigliose illustrazioni del disegnatore tedesco. I bambini riconosceranno così facilmente quel testo, gustandosi anche divertenti e originalissime canzoni scritte appositamente per lo spettacolo. Le situazioni comiche e mimiche, nonché balli e danze, vanno ad arricchire la favola originale.

    Favole al telefono

    Lo spettacolo

    Ma dove saranno finite le storie piene di fantasia che il ragionier Bianchi, era solito raccontare al telefono alla sua bimba ogni sera prima che questa si addormentasse?
    Che fine hanno fatto le dolcissime strade di cioccolato?
    I saporitissimi palazzi di gelato? Le tabelline paradossali?

    Forse sono rimaste intrappolate proprio in quel telefono abbandonato che qualcuno ha lasciato davanti alla porta dei nostri amici Aggiustatelefoni ….

    Storie, quelle di Rodari, che non conoscono il passare del tempo, che conservano immutate le doti originali di eleganza, ironia e freschezza che da sempre costituiscono i punti di forza di quella inesauribile capacità di invenzione che sapeva coniugare con la puntuale, seria e civile osservazione della realtà contemporanea. Storie che in Favole al telefono torneranno a prendere vita sulla scena in un vero e proprio carosello musicale sotto forma di canzoni, racconti, filastrocche e piccoli numeri di varietà.
    L’adattamento teatrale e la regia sono firmati da Pino Costalunga.
    Le musiche, tutte originali, sono state composte dal Maestro Valentino Corvino, che ha messo la sua esperienza al servizio di uno spettacolo che gioca con i vari generi musicali, tra questi, in particolare, si guarda al garbo e alla delicatezza del Quartetto Cetra.

    Musiche

    GGG Grande Gigante Gentile

    www.roalddahl.com

    Affacciandosi alla finestra nel cuore della notte, Sofi a viene rapita da un misterioso Gigante. Una volta arrivata nella sua grotta realizza che il GGG non l’avrebbe mai mangiata e scopre assieme a lui i segreti spaventosi, ma anche affascinanti, del paese dei Giganti. L’amicizia tra Sofi a e il GGG li porta ad escogitare un brillante piano per affrontare le proprie paure e vivere una vita migliore.

    L’idea scenica

    GGG è la seconda tappa di un filone di teatro di narrazione per bambini che ha preso forma l’anno scorso con lo spettacolo Cipì, tratto dal racconto di Mario Lodi e interpretato dalla stessa attrice.
    Si tratta di una messinscena con un solo interprete, senza perdere però occasioni di meraviglia e poliedricità del racconto.

    Annachiara Zanoli, attrice con background di doppiaggio e teatro di figura, porterà avanti la narrazione dando vita ai pupazzi di Sofia e del GGG; interpretando lei stessa oltre che la figura della narratrice, anche quella della regina; utilizzando oggetti ed elementi scenografici in maniera espressiva.

    La regia di Lucia Messina vuole ancora una volta distinguersi per un uso funzionale della scena, con la scelta di una scenografia a strati, che si rivelano di scena in scena trasformando l’immagine e l’azione. L’adattamento per il teatro è di Pino Costalunga.

    Fondamentale a questo scopo la collaborazione tra Federico Balestro, giovane bozzettista e realizzatore di talento, e Caterina Marcioni, scenografa realizzatrice
    di Fondazione Arena di Verona, che già da qualche produzione si occupa della realizzazione di pupazzi poetici e funzionali. Un’attenzione particolare sarà dedicata alla creazione di un disegno sonoro accurato a cura di Andrea Santini: oltre a dare tridimensionalità al racconto, in alcuni momenti sarà parte integrante dell’azione scenica.

    Il fil rouge che seguiremo in ogni parte della realizzazione dello spettacolo sarà quello del sogno, delle sue possibili manifestazioni e di ciò che può rappresentare anche per noi, narratori di storie.

    La Gabriella e le ragazze. Storie di Tina Anselmi

    Lo spettacolo debutterà il 7 marzo 2025 al Teatro Camploy (Via Cantarane, 32 – 37121 Verona) in occasione della Giornata Internazionale della Donna

    Trama
    Dicembre 1977. Lina e Irene sono due operaie che si ritrovano a raccontarsi in occasione di uno sciopero.
    Lina, dura tempra da sindacalista, rivela alla dubbiosa collega di essere stata dapprima una staffetta partigiana, una prostituta per un breve periodo e infine un’operaia;
    Irene è invece una donna imprigionata in un matrimonio con un marito violento e che non ha la forza di lasciare (sebbene il Divorzio sia già Legge dello Stato da qualche tempo).
    Tutti i loro racconti sono accompagnati da una presenza ricorrente: Tina Anselmi, amica e compagna di lotta di Lina, che con il suo impegno politico e sindacale incarna una speranza e una fonte di conforto per le due lavoratrici e non solo.

    Finalità didattiche
    Lo spettacolo si prefigge di far conoscere la figura di Tina Anselmi e il suo concreto impegno a favore delle donne, della loro tutela e della loro inclusione nel discorso politico al fine di ispirare il giovane pubblico. In un’epoca in cui i temi sulla parità di genere sono all’ordine del giorno, non possiamo dimenticare la donna che ha aperto la strada a questa rivoluzione di pensiero e farne un esempio di coraggio e determinazione da emulare per il bene comune.

    Informazioni e distribuzione

    Chi desidera acquistare lo spettacolo può contattare l’ufficio spettacoli: promozione@fondazioneaida.it – +39 347 640 4837 – 0458001471 (interno 3)

    Pierino e il lupo

    Lo spettacolo

    Tre attori pasticcioni mettono in scena, o per meglio dire cercano di farlo, la ben nota favola musicale “Pierino e il lupo” di Sergej Prokofev. Già dal come complicato iniziano i primi problemi, perché i tre non hanno proprio studiato! Sono quindi costretti a improvvisare cercando la complicità del pubblico, per orientarsi fra gatti, papere, lupi, corni e clarinetti. Per fortuna su di loro regna la figura del Grande Narratore che, con la sua voce, li guida sicuro lungo il percorso della fiaba.

    Ma i tre attori, un po’ clown un po’ comici dell’arte, sono talmente distratti e confusionari che non seguono bene il racconto. Provano a fare previsioni azzardate sui destini dei protagonisti della fiaba e spesso dovranno chiedere aiuto ai bambini per capire meglio la storia e permettere al Grande Narratore di proseguire. Come bimbi curiosi, i tre attori, proveranno a reinventare i personaggi: “Come cambierà il carattere del lupo se invece di affidarlo ai corni lo facciamo suonare agli archi?”. E giocando insieme con il pubblico in un’orchestra immaginaria, scopriranno che in “Pierino e il lupo” la cosa importante è che la storia inventata faccia i conti con la musica e con i suoi vari momenti espressivi.
    Prokofev ha scritto la sua fiaba musicale con un preciso scopo educativo: far conoscere ai bambini gli strumenti dell’orchestra, il loro suono e il loro carattere espressivo. Per questo ha associato ad ogni strumento un personaggio e un particolare motivo musicale.

    La loro confusione diviene pretesto per puntualizzare e sottolineare passaggi didattici importanti. Il meccanismo di complicità con il pubblico fa in modo che siano i bambini stessi a spiegare, interpretando il ruolo di insegnanti per questi tre alunni poco studiosi.
    Ogni piccolo spettatore può quindi, nei momenti di interazione, dare aiuto, chiarificazioni e suggerimenti, divenendo così protagonista di un percorso di apprendimento.

    Dario Fo e Lele Luzzati

    Degna di nota è la presenza della voce del narratore per eccellenza: Dario Fo, che guiderà i tre attori e il pubblico a portare a termine lo spettacolo! Il premio Nobel Dario Fo ha infatti voluto prestare la propria voce per aggiungere alle suggestioni della musica di Prokofiev eseguite dall’Orchestra Verdi di Milano, nuovi e divertenti elementi drammaturgici di sua invenzione: sullo sfondo straordinario delle scene di Lele Luzzati, prenderanno vita le buffe (dis)avventure di tre attori che non avendo studiato a fondo il copione dovranno improvvisare per cavarsela tra suoni e situazioni fantastiche.

    Anne Frank

    Lo spettacolo

    Per il suo tredicesimo compleanno Anne riceve in regalo un quaderno, che diventa il suo diario segreto, diretto a Kitty, l’amica immaginaria cui  confidare i suoi pensieri. Il diario per Anne rappresenta l’unica possibilità di esprimersi, di raccontare le proprie esperienze e i propri pensieri.

     

    Ma il diario di Anne descrive soprattutto la vita nei due anni in cui lei, la sua famiglia e altre quattro persone, tutti ebrei, hanno vissuto nascondendosi dalla persecuzione nazista, prima di essere traditi e deportati. Anne ci racconta il suo modo di resistere agli orrori della Storia, il suo tentativo tenace di rimanere felice nonostante tutto. Anne rimane chiusa nel nascondiglio segreto proprio quando il suo corpo sta cambiando, mentre i suoi sentimenti mutano e si complicano. È un’adolescente: a volte è ancora bambina, altre invece sembra già grande.

     

    Chiusa nel sottotetto della fabbrica che un tempo era del padre, Anne scopre l’amore, prende in giro chi le sta antipatico, si fa domande più grandi di lei e, quando è molto triste, si abbandona al sogno di luoghi senza guerre.

    Anne dall’abbaino posto sul tetto osserva tutto, scorge tutti i mali del mondo, vede i poveri chiedere la carità e i nazisti caricare sui camion gli ebrei. Anne dalla finestra lassù in alto pare spiare anche noi, sembra chiedersi se non siamo tutti un po’ uguali. Non sono passati neanche cento anni, in fondo, da quando lei si è dovuta nascondere in quel rifugio ad Amsterdam.

     

    Molte guerre ancora ci circondano e l’odio sta tornando a serpeggiare in Europa. Da quel rifugio Anne tende la mano al pubblico e sembra dirci di non avere paura, di credere ancora nell’umanità come ci credeva lei, perché senza i sogni e la speranza nulla potrà mai cambiare.

    Nel racconto scenico scopriremo la vera storia di Anne, quello che viveva e provava durante la clandestinità e negli ultimi giorni della sua vita.

    Attraverso lo studio di documenti originali e studi svolti in tutti questi anni la figura di Anne si svelerà agli occhi dei ragazzi: una ragazza coraggiosa e capace di tradurre in parole molto più mature di lei gli avvenimenti che stavano travolgendo il suo mondo.

    Pippi Calzelunghe

    Pippi Calzelunghe

    Astrid Lindgren ha regalato alla figlia Karin, per il nono compleanno, il libro di storie della strana bambina dalle trecce all’insù che viveva tutta sola in una grande casa. Ed è così che è nata Pippi Calzelunghe.

    Lo spettacolo narra le vicenda di Pippi, una bambina fuori dagli schemi, e dei suoi amici attraverso i loro occhi sbarazzini e spensierati. La storia di Pippi si snoderà dal suo arrivo nella vecchia casa, Villa Villacolle, con una scimmietta dallo strano nome il Signor Nilsson e con un cavallo sistemato nella veranda, alle sue avventure con Annika e Tommy, i suoi vicini di casa e compagni di giochi, in una scenografia coloratissima. I tratti di questo personaggio sono stati di ispirazione per molti bestseller svedesi, tra questi il personaggio di Lisbeth Salander della saga Millenium di Stieg Larsson.

    Curiosità dell’allestimento

    Durante l’allestimento Olof Nyman, il marito di Karin, figlia di Astrid Lindgren e rappresentante degli eredi, ha revisionato la drammaturgia del testo confermandone l’autenticità. La stessa Karin ha partecipato alle prove generali approvandone autenticità e confermando la distribuzione in Italia.
    Regia e adattamento sono di Marinella Rolfart e Pino Costalunga.
    Scene, costumi e pupazzi di Tjåsa Gusfor, una delle più importanti scenografe svedesi, che ha ricreato il suo micro mondo: una sorta di  miniaturizzazione fantastica dove i pupazzi (guidati dagli attori a vista, non nascosti come nel teatro delle marionette) sono i veri protagonisti della scena.

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