Ne Il Mago di Oz Dorothy, una bambina che vive nel Kansas assieme ai propri zii, viene scaraventata da un ciclone improvviso in un paese popolato da strani personaggi. Atterra nel villaggio dei Succhialimoni, degli ometti bizzarri che la ringraziano perchè ha ucciso la Strega cattiva dell’Est, schiacciata dalla caduta della casa.
Il suo unico pensiero è quello di fare ritorno a casa, ma pare che il solo che possa aiutarla sia il Mago di Oz. Lungo il cammino che la condurrà dal Mago, Dorothy incontra lo Spaventapasseri, il Boscaiolo di Latta e il Leone Vigliacco. I suoi nuovi amici pensano di avere un vuoto da colmare, per questo hanno bisogno dell’intervento del Mago di Oz. Lo Spaventapasseri crede di aver bisogno di un cervello, il Boscaiolo di Latta di un cuore e il Leone di coraggio, mentre Dorothy non vuole fare altro che ritornare nel suo paese.
Durante il viaggio, ognuno di loro – affrontando le proprie paure per superare gli ostacoli che si presenteranno lungo il percorso – mostrerà di possedere già ciò che pensava gli mancasse.
Rivolgendoci direttamente al testo di Baum, nel nostro Il Mago di Oz abbiamo cercato di evidenziarne l’aspetto più “fantastico” legato a quell’esperienza attraverso cui tutti siamo passati. Quel pericoloso e tortuoso cammino che è il crescere, il diventare grandi. Ci vuole decisamente cervello, cuore e coraggio!
Recensioni
Crediti
- produzione: Fondazione Aida
- regia: Pino Costalunga
- drammaturgia: Pino Costalunga
- con: Annachiara Zanoli/Elena Pavan, Martina Lodi, Francesco Manfredi
- Pupazzi: Nicola Perin
- realizzazione scenografie: Federico Balestro
- tecnica utilizzata: teatro d’attore e di figura
- durata: 60 minuti
- fascia d’età: 4 – 10 anni