Ma perché tutti mi chiamano Frankenstein?
C’era una volta una mamma così povera ma così povera da non potere avere figli…e così decise di costruirne uno! E lo chiamò Teo, come Prometeo, ma tutti lo chiamavano FRANKENSTEIN.
Lo spettacolo
La storia narra di Teo, un bambino buono, ma diverso da tutti gli altri: la mamma ha usato le cose sbagliate per fargli corpo e testa, si muove in maniera sgraziata e non capisce subito tutto. Anche il Dottor Frankenstein, del famoso romanzo di Mary Shelley, si costruisce una specie di figlioccio, in quel caso assai mostruoso e spaventoso, ed è proprio per questo che quel bambino, viene chiamato da tutti Frankenstein. Ma il suo cuore è come quello di tutti gli altri bambini, forse ancora più speciale, perché ha usato le cose più preziose che aveva per costruirlo… quali? Non ve lo diciamo, non vogliamo raccontarvi tutta la storia, vogliamo solo dirvi che è una storia dove si ride, dove ci si commuove e con qualche piccolo brivido di paura di tanto in tanto.
Pino Costalunga, regista dello spettacolo, spiega: “In questa libera versione per ragazzi, Frankenstein è un mostro semplicemente perché diverso da tutti gli altri, frutto della fantasia. Purtroppo spesso la fantasia unita alla paura crea mostri anche dove non ci sono, impedisce il confronto e spesso limita addirittura la nostra capacità di amare, portandoci a quel sentimento deleterio che è l’odio o a stupide azioni di bullismo.”
Musiche
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