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    Pierino e il lupo

    Dalla favola musicale di Sergej Prokofev, con voce di Dario Fo e le scene di Emanuele Luzzati.

    Al debutto, nel lontano 1998, Pierino e il lupo era un concentrato di originalità e come tale è una proposta che ancora oggi è in grado di coinvolgere e far divertire le giovani generazioni. Il compositore Sergej Prokofiev scrisse la favola musicale per far conoscere ai bambini, ma anche agli adulti, i principali strumenti dell’orchestra associando a ogni personaggio uno strumento musicale e una particolare melodia. La nostra versione, diretta da Nicoletta Vicentini, rimane fedele alla storia, ma allo stesso tempo risponde a questa domanda: cosa succede se a mettere in scena sono tre attori un po’ pasticcioni e, soprattutto, molto impreparati che chiederanno spesso aiuto al pubblico per districarsi tra gatti, papere, lupi, corni e clarinetti?”.

    Roberto Terribile, direttore artistico Fondazione Aida

    Lo spettacolo

    Tre attori pasticcioni mettono in scena, o per meglio dire cercano di farlo, la ben nota favola musicale “Pierino e il lupo” di Sergej Prokofev. Già dal come complicato iniziano i primi problemi, perché i tre non hanno proprio studiato! Sono quindi costretti a improvvisare cercando la complicità del pubblico, per orientarsi fra gatti, papere, lupi, corni e clarinetti. Per fortuna su di loro regna la figura del Grande Narratore che, con la sua voce, li guida sicuro lungo il percorso della fiaba.

    Ma i tre attori, un po’ clown un po’ comici dell’arte, sono talmente distratti e confusionari che non seguono bene il racconto. Provano a fare previsioni azzardate sui destini dei protagonisti della fiaba e spesso dovranno chiedere aiuto ai bambini per capire meglio la storia e permettere al Grande Narratore di proseguire. Come bimbi curiosi, i tre attori, proveranno a reinventare i personaggi: “Come cambierà il carattere del lupo se invece di affidarlo ai corni lo facciamo suonare agli archi?”. E giocando insieme con il pubblico in un’orchestra immaginaria, scopriranno che in “Pierino e il lupo” la cosa importante è che la storia inventata faccia i conti con la musica e con i suoi vari momenti espressivi.
    Prokofev ha scritto la sua fiaba musicale con un preciso scopo educativo: far conoscere ai bambini gli strumenti dell’orchestra, il loro suono e il loro carattere espressivo. Per questo ha associato ad ogni strumento un personaggio e un particolare motivo musicale.

    La loro confusione diviene pretesto per puntualizzare e sottolineare passaggi didattici importanti. Il meccanismo di complicità con il pubblico fa in modo che siano i bambini stessi a spiegare, interpretando il ruolo di insegnanti per questi tre alunni poco studiosi.
    Ogni piccolo spettatore può quindi, nei momenti di interazione, dare aiuto, chiarificazioni e suggerimenti, divenendo così protagonista di un percorso di apprendimento.

    Dario Fo e Lele Luzzati

    Degna di nota è la presenza della voce del narratore per eccellenza: Dario Fo, che guiderà i tre attori e il pubblico a portare a termine lo spettacolo! Il premio Nobel Dario Fo ha infatti voluto prestare la propria voce per aggiungere alle suggestioni della musica di Prokofiev eseguite dall’Orchestra Verdi di Milano, nuovi e divertenti elementi drammaturgici di sua invenzione: sullo sfondo straordinario delle scene di Lele Luzzati, prenderanno vita le buffe (dis)avventure di tre attori che non avendo studiato a fondo il copione dovranno improvvisare per cavarsela tra suoni e situazioni fantastiche.

     

    Recensioni

    Dario Fo racconta “Pierino e il Lupo”

    Anna Maria G. Consolaro, Corriere del Veneto

    Crediti

    • Produzione: Fondazione Aida
    • Adattamento teatrale: Nicoletta Vicentini
    • Con: Rossella Terragnoli, Annachiara Zanoli e Enrico Ferrari
    • Voce narrante: Dario Fo
    • Musiche: Sergej Prokofev registrate dall’Orchestra Verdi di Milano per gentile concessione della rivista Amadeus
    • Scene: Emanuele Luzzati
    • Costumi: Maria Bellesini
    • Illustrazioni: Emanuele Luzzati
    • Tecnico audio e luci: Riccardo Carbone
    • Regia: Nicoletta Vicentini

     

    • Tecnica utilizzata: Teatro d’attore
    • Durata: 60 minuti
    • Fascia d’età: 4-10 anni
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